Haiku è un nuovo vino che racchiude in se quei principi di franchezza, profondità, semplicità e naturalezza che caratterizzano tutta la produzione del Castello di Ama.

Il nome Haiku deriva da un tradizionale componimento poetico originario del Giappone composto di tre versi. E’ una poesia dai toni semplici senza alcun titolo, la più corta del mondo, che elimina fronzoli lessicali e trae la sua forza dalle suggestioni della natura e delle stagioni. Data la sua brevità, la composizione richiede una grande sintesi di pensiero e d’immagine.

Le nostre colline, rappresentano per noi, lo spartito sul quale la Natura ha impresso le note di una Sinfonia per orchestra che noi rappresentiamo con il “Castello di Ama”.  Haiku ne enuncia la sua trascrizione con un “organico varietale” leggermente diverso, un “alter ego” un vero e proprio “altro io”.

Haiku è l’esigenza di esprimere in un linguaggio diverso, ridotto all’essenziale, l’energia vitale del luogo, in pratica è la testimonianza di una visione del vino ottenibile nel terroir di Ama che va oltre gli schemi classici.

Per questo motivo il cavaliere stilizzato (Guidoriccio da Fogliano), che prendendo origine dall’affresco di Simone Martini affonda le proprie radici nella tradizione, in Haiku ha lasciato il centro dell’etichetta per muovere i primi passi verso il futuro.

Inoltre, la banda specchiante dell’etichetta ha il significato di stimolare la consapevolezza di se stessi, ossia del degustatore, quale indispensabile partner per l’apprezzamento del vino. Sempre, durante ogni assaggio, prendono corpo nella mente del degustatore non soltanto delle fugaci nuances sensoriali ma riaffiorano dalla memoria dei veri e propri flashes, lampi di ricordi.

Questa forma di auto-conoscenza finisce per risvegliare una eco di reminiscenze e di emozioni indispensabili affinché ogni Grande Vino possa essere coscientemente capito e apprezzato in maniera tale da farlo divenire esperienza.

Inoltre la scelta della carta bianca con la scritta nera suggerisce la complementarità degli opposti, tipo estate e inverno. Est e Ovest oppure, appunto, “Castello di Ama” e Haiku.

Haiku 2009 è il frutto di un assemblaggio tra queste tre varietà: il 50% circa è rappresentato dal Sangiovese mentre la parte restante è stata equamente divisa tra Cabernet Franc e Merlot.

Durante l’impianto della seconda parte del Vigneto Montebuoni, iniziata nel 1997 e terminata nel 2001, decidemmo di sperimentare una nobile varietà internazionale fino ad allora inutilizzata ad Ama ma che, dopo una attenta analisi pedo-climatica, supponevamo potesse darci dei buoni risultati: il Cabernet Franc. 

Furono piantate perciò nel 2001 due piccole parcelle numerate nel catasto aziendale con i numeri 84 (di ha 1.47) e 85 (di ha 0.47) per una superficie totale di poco meno di due ettari con il clone 214, apprezzato nel bordolese per la sua capacità di produrre “vins-de garde”, su portainnesto 110R.

Fin dai primi anni di vinificazione i risultati furono molto soddisfacenti al punto di indurci a pensare alla nascita di un nuovo vino che avesse sempre nel Sangiovese la propria spina dorsale in assemblaggio con Merlot e Cabernet Franc in percentuali diverse da quelle permesse dal disciplinare del Chianti Classico. 

Retro-etichetta

Haiku è una tradizionale poesia di tre versi che trae la sua forza dalle suggestioni della natura, richiede una grande sintesi di pensiero e d’immagine.

Questo vino, come un Haiku, trascrive per mezzo di un “organico varietale” diverso dal tradizionale l’essenza del nostro territorio divenendo un vero e proprio “Alter Ego”, cioè un “Altro Io” rispetto al Castello di Ama-Chianti Classico.

Composizione: 45-50% Sangiovese, 25-30% Merlot, 25-30% Cabernet Franc